La Chiesa, in cui secondo la Vita quattrocentesca papa Alessandro IV fece trasferire il corpo incorrotto della piccola viterbese, venne intitolata a Santa Rosa da Viterbo nel XIV secolo. Nel corso dei secoli, anche a seguito del crescente culto verso la Patrona, sono stati effettuati numerosi interventi di ampliamento e rinnovamento, l’ultimo dei quali risalente al 1845, su progetto di Vincenzo Federici. La chiesa fu consacrata dal Cardinal Pianetti nel 1850, dopo il rifacimento della facciata. Il corpo incorrotto di santa Rosa si trova dietro una grande cancellata in ferro ed è racchiuso in un’urna. Attualmente il monastero è custodito dalle Suore Francescane Alcantarine, congregazione fondata nel 1870 e attiva pastoralmente nella cura dei più poveri e nell’annuncio del Vangelo. Visitando gli ambienti molto curati, ordinati e ricco di spiritualità abbiamo potuto fermarci in preghiera davanti la tomba della Santa viterbese, e anche vissuto momenti di riflessione, fraternità, culminati nella celebrazione Eucaristica. Nella Chiesa di S. Rosa è anche conservata la tomba di Mario Fani, fondatore della Gioventù italiana di Azione Cattolica e morto nel 1869. Abbiamo potuto visitare anche la casa paterna di Santa Rosa per conoscere meglio le sue origini e l’ambiente in cui ha vissuto la sua infanzia. Nel pomeriggio abbiamo potuto contemplare la bellezza della città di Viterbo guidate da alcuni esperti del posto. Da qui partiamo con l’entusiasmo, il coraggio, la tenacia, l’amore, la determinazione, la sensibilità, la gioia, l’accoglienza, trasmesso a noi da Santa Rosa per vivere alla luce dello Spirito Santo l’evento capitolare che ci attende.